Liguria, dove uomo e natura hanno fatto la storia
Avete presente un ventaglio? Quell’oggetto di forma circolare, arcuata, che aprite e agitate per farvi aria nei momenti più caldi della giornata. Ecco, la Liguria è così. E non solo per la sua forma, inarcata. Ma anche perché è un territorio che, come pochi altri, saprà darvi respiro, vento, relax grazie a una sinfonia di meraviglie che si svelano in una lingua di terra, stretta tra le Alpi Marittime e il Mare che qui dicono Ligure. Non esistono territori del tutto pianeggianti e i rilievi giungono sino al mare, con pareti a strapiombo. Montagna, mare e genio dell’uomo hanno quindi costruito borghi arroccati e colorati, mentre ogni sentiero che porta sulle coste regala al viaggiatore la propria storia.
Liguria di Levante meraviglia
A proposito di storia, Genova, capoluogo della regione, è un’antica Repubblica Marinara, custode di un passato fiero e dominante, testimoniato dal cinquecentesco Porto Antico. Tra le scalinate che solcano le sue colline, le creuse (antiche mulattiere, cantate da Fabrizio De André) e i tipici vicoli stretti, i carruggi, intrisi di vita, la città si mostra in tutta la sua vitalità multiculturale di città portuale, crocevia di contaminazioni architettoniche e culturali. Da un lato l’antica maestosità della Cattedrale di San Lorenzo, la chiesa più importante della città, o di Palazzo Ducale, la casa di Cristoforo Colombo e i Palazzi dei Rolli, un tempo dimore di nobili famiglie e oggi patrimonio Unesco; dall’altro opere più moderne, come l’Acquario (il più grande d’Europa: 15.000 animali di oltre 400 specie diverse) e il Bigo, l’ascensore panoramico, frutto del genio di un genovese doc, l’archistar Renzo Piano. Genova è anche rinomata a livello internazionale per la sua focaccia. Patrimonio Slow Food, con un processo di creazione degno di un’opera d’arte (otto ore di lievitazione), la focaccia per i genovesi è un rito sacro, un piatto irrinunciabile, da abbinare perfino al cappuccino della colazione (classica quella che si fa a uno storico caffè genovese, fondato nel 1780). A levante della città trovate Recco, dove il sussurro della tradizione si fa sentire nel sapore inconfondibile della focaccia farcita con la cremosa crescenza, un binomio goloso che racconta secoli di tradizione gastronomica; mentre a Camogli, che vi accoglie con i suoi palazzi variopinti, si snoda una storia millenaria, tra il fascino del Monastero di San Prospero, la settecentesca Abbazia di San Fruttuoso e la statua del Cristo degli Abissi, custode delle profondità marine. Poco più a est, ecco il Golfo del Tigullio, un susseguirsi di insenature meravigliose, dove le mete più cool sono Portofino (da sempre simbolo di esclusività, dove è un must un aperitivo in Piazzetta, cuore pulsante di mondanità) e Santa Margherita Ligure (elegante rifugio di star e imprenditori, con le affrescate dimore del suo cuore antico). E proseguendo ancora, le spiaggette e le baie (come quella delle Favole, a Sestri Levante, così chiamata in onore dello scrittore Andersen che qui soggiornò, e la Baia del Silenzio) dove il viaggio si fa molto intimo, raccolto e chic.
Liguria: Cinque Terre, meraviglie dei poeti
Nella Riviera di Levante, dove il mare bacia la terra con più dolcezza, si ergono le Cinque Terre come gioielli incastonati tra scogliere e onde danzanti: 18 chilometri di litorale, da percorrere come note di una sinfonia millenaria. Da antichi villaggi agricoli, legati al destino della Repubblica di Genova, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore si sono via via trasformate in pittoreschi borghi marinari, custodi di una storia fatta di mare e terra e avvolti da un’aura di mistero, perché raggiungibili solo attraverso antichi sentieri o via mare. Un paradiso per gli appassionati del trekking, ma anche per gli innamorati che possono darsi la mano lungo la Via dell’Amore, intagliata nella roccia a strapiombo sul mare. Altro angolo che ha rapito il cuore e la penna di numerosi poeti (da Shelley a Byron, da Lawrence a Montale) è, appunto, il Golfo dei poeti, nella baia di La Spezia: un anfiteatro scolpito dal tempo, dove scogliere vertiginose, piccole insenature e borghi dai colori pastello rappresentano un acquarello di impareggiabile fattura sulla tela della meraviglia. Qui le tappe d’obbligo sono in alcune delle mete più belle della regione, Lerici e Portovenere. Da quest’ultima si parte in barca verso l’Isola Palmaria, la più grande della Liguria, che con Tino e Tinetto fa parte del Parco Naturale di Porto Venere, Patrimonio Unesco dal 1997.
Liguria in tavola: ode alla gola
Dici Liguria e subito ti viene in mente il suo più grande tesoro culinario: il pesto, uno dei prodotti iconici che ha reso famosa la cucina ligure nel mondo. Con questo condimento cremoso – fatto con basilico genovese Dop, olio extravergine di Oliva Riviera Ligure Dop, aglio di Vessalico (presidio Slow Food) sale grosso, pinoli e parmigiano – ogni piatto (ma soprattutto le famose trofie o le trenette) diventa un’ode alla tradizione. Golosi anche i pansoti (ravioli di pasta fresca) ripieni di ricotta e conditi con una salsa di noci, e il prebuggiun (un misto di erbe spontanee tipiche). Naturalmente, l’identità di questo territorio si esprime anche attraverso il vino, una creazione che si avvale di terrazzamenti arroccati sulle rocce e vigneti che si affacciano direttamente sul mare. La salsedine, il sole e il vento conferiscono all’uva un carattere unico e inconfondibile. Tra i vitigni autoctoni: il Vermentino, e lo Sciacchetrà, un passito dolce la cui tecnica di lavorazione sarebbe stata impiantata da esuli greci.